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Efficienza energetica: storia e futuro

Storia dell’efficienza energetica: dalla nascita delle prime tecnologie alle normative moderne

L’efficienza energetica ha origini molto più antiche di quanto si possa pensare. Fin dalle prime civiltà, l’uomo ha cercato modi per sfruttare al meglio l’energia disponibile con l’obiettivo di risparmiare risorse e migliorare la qualità della vita. Uno dei primi esempi risale al controllo del fuoco: un’innovazione che ha permesso non solo di cucinare e riscaldarsi, ma anche di proteggersi dai predatori. In molte culture, inoltre, l’ingegno umano si è manifestato attraverso il riutilizzo dei materiali di scarto come fonte energetica, ad esempio il letame essiccato, ancora oggi utilizzato in alcune aree del mondo.

Nel corso dei secoli, l’architettura ha avuto un ruolo cruciale nel miglioramento dell’efficienza energetica. Le grandi civiltà del passato – dagli Egizi ai Greci, fino ai Romani – svilupparono tecniche costruttive capaci di adattarsi al clima locale. L’orientamento degli edifici, l’impiego di materiali isolanti naturali e i sistemi di ventilazione passiva sono esempi di strategie che permettevano di ridurre i consumi energetici, ben prima dell’arrivo dell’energia elettrica.

Con la Rivoluzione Industriale, il panorama energetico subisce una trasformazione radicale. Il carbone, il petrolio e successivamente il gas naturale diventano le principali fonti di energia, favorendo non solo lo sviluppo tecnologico ma anche l’aumento dei consumi. Nel XXI secolo, l’efficienza energetica diventa una priorità globale. Non è più solo una questione tecnica, ma anche una leva fondamentale per affrontare le sfide ambientali ed economiche. La crescente attenzione alla sostenibilità e la necessità di ridurre le emissioni di gas serra hanno favorito lo sviluppo di nuove tecnologie e l’adozione di politiche mirate. In Italia, tra il 2000 e il 2017, si è registrata una riduzione dei consumi energetici pari al 4,5%, grazie a un mix di innovazione, interventi normativi e incentivi.

L’Italia ha anticipato i tempi: già nel 1976, con la Legge 373/76, introdusse criteri sull’isolamento termico degli edifici, seguita nel 1991 dalla Legge 10/91, tuttora in parte in vigore. A partire dal 2005, l’Italia ha iniziato a recepire le direttive europee, traducendole in una normativa nazionale sempre più strutturata. Tra gli strumenti più rilevanti, spiccano i cosiddetti Bonus Edilizi – come l’Ecobonus, il Sismabonus, il Conto Termico e il Superbonus – pensati per incentivare la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare.

A livello europeo, il percorso normativo sull’efficienza energetica in edilizia prende avvio nel 1993 con la direttiva SAVE, ma è dal 2002 che, con l’adozione delle direttive EPBD (I-IV) e EED, l’Unione Europea stabilisce requisiti prestazionali sempre più rigorosi, promuovendo l’uso delle fonti rinnovabili e una progettazione edilizia più attenta al risparmio energetico. Il tutto in linea con gli obiettivi ambiziosi del Green Deal: ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Parallelamente, l’adozione di strumenti innovativi come il Building Information Modeling (BIM) ha permesso di ottimizzare l’intero ciclo di vita degli edifici e favorire risparmi in termini di costi, tempo, energia e materiali.

Il ruolo dell’efficienza nel contesto energetico globale

A livello globale, l’efficienza energetica è considerata una delle misure più efficaci per ridurre le emissioni di gas serra, garantire la sicurezza energetica e abbattere i costi energetici. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, migliorare l’efficienza nei settori industriale, edilizio e dei trasporti potrebbe contribuire fino al 40% alla riduzione delle emissioni necessarie per centrare gli obiettivi climatici al 2050.

In questo contesto, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione stanno accelerando il cambiamento: sistemi di monitoraggio avanzati, reti intelligenti (smart grid), intelligenza artificiale e modelli predittivi permettono oggi una gestione sempre più ottimizzata dell’energia. Allo stesso tempo, cresce l’importanza dell’economia circolare e di modelli produttivi che riducano gli sprechi, migliorando l’efficienza lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti e delle infrastrutture.

Un esempio virtuoso arriva dalla Danimarca, che si è affermata come leader mondiale nell’efficienza e nella sostenibilità energetica. Copenaghen ospita infatti il più grande sistema di teleriscaldamento del mondo, che copre il 98% degli edifici della capitale. Questo sistema sta rapidamente evolvendo verso la completa neutralità carbonica, grazie all’integrazione di biomassa sostenibile, pompe di calore alimentate da energia eolica e geotermica, e tecnologie avanzate per la riduzione delle perdite termiche. 

Mentre il mondo si orienta sempre più verso fonti rinnovabili, l’efficienza energetica assume un ruolo centrale e strategico anche sotto il profilo economico e sociale. Essa non è più soltanto una questione tecnica, ma un vero e proprio pilastro delle politiche climatiche internazionali. È in grado di incidere sull’impatto delle attività produttive, sull’uso razionale delle risorse e sulla competitività dei sistemi industriali.

Il settore energetico è oggi, quindi, protagonista chiave di questa trasformazione. Collabora con enti pubblici e governi per sviluppare strategie sostenibili, partecipa alla costruzione e gestione di impianti all’avanguardia per aziende e territori, e si inserisce nel mondo della ricerca per dare vita a tecnologie sempre più innovative.

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